Composizione 1956
Beige
Il tappeto Composizione 1956 riprende un disegno del pittore Manlio Rho. Il segno, vibrante e deciso, è l’esito di un momento di revisione critica nell’opera dell’artista del colore e dell’armonia delle forme, in direzione di una maggiore concretezza espressiva. Nel tappeto, che riproduce lo schizzo originale conservato nell’archivio Rho, il tratto pittorico diventa una striatura materica e conturbante, dall’estetica contemporanea.
Cura e Manutenzione
Un corretto trattamento e piccole attenzioni quotidiane permettono di conservare nel tempo le qualità tattili ed estetiche del tappeto. Oltre alla qualità della tecnica di lavaggio, che per il tappeto fatto a mano deve rigorosamente essere professionale, esistono infatti alcuni importanti accorgimenti consigliati. Durante la prima fase di utilizzo di un tappeto artigianale potrebbero verificarsi alcuni inconvenienti. Conoscerli e sapere come affrontarli può aiutare l’utente a prevenire eventuali danni irreversibili
Più fine e lunga rispetto alla lana comune, la lana ottenuta dalla tosatura di ovini neozelandesi è da sempre apprezzata nel settore arredo e abbigliamento. Questi filati hanno la capacità di essere declinati in diversi colori e decori, e vengono utilizzati per la realizzazione di tutti i tappeti Amini taftati a mano.
Inizia a dipingere nel 1918 occupandosi anche di cartellonistica e grafica. Fra il 1933 e il ‘34 si accosta all’astrattismo e nel 1935 partecipa insieme a Radice a una mostra della galleria del Milione a Milano. Nel 1936 organizza a Como con Radice e Sartoris la mostra di Pittura Moderna Italiana. Sensibile ai nuovi fermenti artistici che gli provenivano dall’estero, seppe trarre dall’esempio da Weimar, di Dessau, e Mondrian, con cui condivise il concetto di fare arte attraverso puri rapporti di forme e di colori.