Sustainability means… intervista a Basir Amini
“I materiali che utilizziamo sono tutti di origine naturale e la produzione è di tipo artigianale, basata su tecniche tradizionali. Ma l’impegno per essere sostenibili è comune a qualsiasi altra azienda, e cioè prestare attenzione alla qualità e alle condizioni di lavoro di tutta la filiera, dalla coltivazione di cotone, juta e canapa agli allevamenti da cui ricaviamo le nostre lane…”
Cosa significa sostenibilità per un’azienda di tappeti?
La nostra realtà è particolare: i materiali che utilizziamo sono tutti di origine naturale e la produzione è di tipo artigianale, basata su tecniche tradizionali. Ma l’impegno per essere sostenibili è comune a qualsiasi altra azienda, e cioè prestare attenzione alla qualità e alle condizioni di lavoro di tutta la filiera, dalla coltivazione di cotone, juta e canapa agli allevamenti da cui ricaviamo le nostre lane, ai luoghi di produzione, fino al trasporto e alle fasi finali di gestione del prodotto.
I vostri luoghi di produzione sono prevalentemente in Asia centrale. Quali sono le ragioni di questa scelta?
Gli abitanti dell’Asia centrale tessono tappeti da secoli, inizialmente per le proprie esigenze di protezione e comfort e successivamente per il baratto e il commercio e infine su commissione. Va poi sottolineato che per questi popoli la tessitura del tappeto è una forma di espressione tribale e artistica, una vera e propria virtù. In questo contesto la produzione è già vicina a ciò che oggi consideriamo sostenibile: insieme ai materiali anche i coloranti sono naturali da sempre e il lavoro manuale mantiene vive le tradizioni oltre all’economia locale.
Trattandosi di un lavoro artigianale, il numero delle persone impegnate è molto elevato. Come riuscite a controllare una realtà così complessa?
Da diversi decenni garantiamo ai nostri centri di produzione flussi di lavoro costanti. Questo ci ha permesso di impostare un sistema strutturato e affidabile, con condizioni di lavoro sicure e nell’assoluto rispetto delle norme internazionali sul lavoro minorile. Nel 1997, insieme agli organi di controllo internazionale SGS e Intertech abbiamo definito un Code of conduct interno. Gli stessi organi ne verificano periodicamente il rispetto.
Quali sono i punti di contatto tra un processo produttivo artigianale e una realtà tecnologicamente avanzata come la vostra?
La nostra filosofia è coniugare il know how dei luoghi tradizionali d’origine con le nostre più moderne conoscenze tecnologiche e produttive relative ai materiali. Per quanto riguarda la produzione, l’obiettivo principale è evitare ogni tipo di inquinamento e limitare l’emissione di CO2. Nella fase di tintura dei filati si utilizzano tinte di ultima generazione senza AZO e, come nella fase di lavaggio finale del tappeto, le acque sono riciclate e depurate prima di essere immesse nuovamente nell’ambiente.
Il trasporto e’ una fase delicata considerando la distanza tra i luoghi di produzione e la vostra sede logistica in Italia.
Le spedizioni, grazie ad un’accurata pianificazioni, sono per il 90% della merce effettuate via nave, ad oggi il mezzo di trasporto meno inquinante.
Il tappeto Amini si può quindi definire sostenibile al 100%?
Il nostro impegno rispetto alla sostenibilità ambientale è totale. Senz’altro rispetto ad altre realtà siamo avvantaggiati da un dato fondamentale: i materiali che utilizziamo sono al 100% naturali e questo rende i nostri tappeti al 100% riciclabili.